venerdì 6 novembre 2009

Anaglifi missioni Apollo.... alaborare con quale etica?

Creando anaglifi sulle missioni apollo spesso mi sono chiesto se era il caso di forzare l'elaborazione.
Mi spiego meglio.
Gli originali delle missioni Apollo sono documenti storici di inestimabile valore.
Io con appositi programmi "deformo" le immagini, allineandole e ritagliandole per realizzare l'anaglifo e relativa stereocoppia.
Visto che i crocini presenti sulle immagini (qui è spiegato benissimo cosa sono ed a cosa servono) disturbano la visione 3D, trovandosi in posizioni diverse nei due scatti, li cancello con un programma di grafica.
Cerco di eliminarli senza, possibilmente, alterare troppo le zone circostanti. Si tratta di pochi pixel.
Alle volte intervengo anche su granelli di polvere e qui, alcune volte, l'intervento è più esteso.
Altri ritocchi li faccio anche a causa della diversa esposizione e/o illuminazione, tra i due scatti, nell'intento di avere due immagini possibilmente simili per luminosità o contrasto. 
Eticamente è corretto fare tutti questi ritocchi?
Io ritengo di si. L'effetto che conta è il 3D e cerco di realizzarlo meglio che posso.
Con questo metodo voglio far vedere la tridimensionalità della realtà fotografata.
Se ritocco le immagini lo faccio senza alterarne la realtà! Non aggiungo e non tolgo niente, nascondo solo ciò che può disturbare la visione.

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Il primo panorama lunare 3D a 360° mai realizzato

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